La sarda è di sicuro l’esca tradizionalmente più utilizzata per la pesca in mare. Questa esca può essere impiegata per la pesca dalla spiaggia, dal porto, dalla scogliera, in foce o dalla barca.
La sarda è un’esca molto efficace perché le sue carni particolarmente grasse rilasciano in acqua una sostanza oleosa fortemente odorosa, in grado di attirare pesci anche dalla lunga distanza. Con questa esca possiamo insidiare una grande varietà di specie di pesci, dai grufola tori ai predatori.
Reperibilità e conservazione della sarda
La sua reperibilità e il suo basso costo ci consentono di trovare questa esca in poco tempo e spendendo poco. E’ preferibile la sarda fresca non scongelata, perché le sue carni garantiscono una migliore tenuta sull’amo e poiché possiede intatte tutte le sue qualità organolettiche che ci garantiscono il grande potere attrattivo sui pesci che vogliamo pescare.
Durante la pescata va conservata al fresco, possibilmente in una borsa frigo poiché, soprattutto in estate, può deteriorarsi molto in fretta.
Pesca a fondo
La sarda è un’ottima esca per la pesca a fondo. A seconda del tipo di innesco, si possono insidiare pesci di fondale come orate, saraghi, mormore, rombi, spigole, gronghi, gallinelle, triglie, oppure pesci predatori, come pesci serra, spigole, leccia o occhiate.
Pesca a galleggiante
La sardina offre ottimi risultati anche nella pesca con il galleggiante. In questo caso l’innesco viene fatto lavorare ad una profondità compresa tra 1 e 2 metri, in balia delle onde e delle correnti. Questa tecnica è ottima per insidiare specie pelagiche come sugarelli, lanzardi, palamite, boniti o tombarelli, ma è ottima anche per la pesca al pesce serra.
La sarda nella pesca dalla barca
La sardina è molto usata per la pesca a drifting al tonno e alle altre specie pelagiche. Per queste tecniche occorre una grande quantità di sardine in quanto l’azione di pesca deve essere accompagnata da una pasturazione costante e consistente, con la quale si va a creare una scia odorosa che, trasportata dalle correnti, consente di richiamare il pesce anche a grande distanza.
La sarda viene utilizzata con successo in molte altre tecniche di pesca dalla barca, come la pesca agli sgombri, a bolentino, con il galleggiante e per innescare gli ami del palamito.
Come innescare la sarda
La sarda è un’esca che si presta a svariati tipi di innesco, a seconda della tecnica utilizzata. Si può innescare la sarda a tranci, a filetti o intera.
L’innesco del trancio di sarda è il più semplice da eseguire: occorre tagliarne un trancio largo 1 o più centimetri, a seconda dell’amo e della preda che si vuole pescare, per poi inserire l’amo nella parte del dorso della sarda, cercando di passare nella parte della colonna vertebrale in modo che l’innesco abbia una maggiore resistenza agli attacchi dei pesci.
Per innescare il filetto di sarda occorre anzitutto ottenere il filetto utilizzando un coltello filettatore. Fatto questo, dobbiamo avvolgere il filetto per lungo attorno all’amo (che deve essere a gambo lungo) e poi fissare il tutto con degli avvolgimenti di filo elastico. Per la pesca ai predatori, un ottimo espediente è quello di inserire all’interno dell’innesco (di solito sul gambo dell’amo) un piccolo zatterino di sughero o polistirolo di dimensioni tali da azzerare o quasi il peso dell’amo. In questo modo, l’esca rimane alleggerita e libera di muoversi nelle correnti come una vera sardina, risultando maggiormente visibile e attrattiva agli occhi dei predatori.
L’innesco della sarda intera viene utilizzato per la pesca ai grandi predatori. L’innesco viene eseguito con l’ausilio di un ago da inneschi col quale occorre trapassare il pesce dalla bocca alla punta della coda, per poi far scorrere il filo al suo interno fino ad arrivare alla curvatura dell’amo. E’ consigliabile rinforzare l’innesco con del filo elastico.
Nella pesca al pesce serra o al grongo, occorre comunque collegare l’amo ad uno spezzone di almeno 25 cm di cavetto di acciaio, in modo da evitare che i taglienti denti di queste specie di pesci possano tagliare il filo di nylon.